KIDS. Ancora piccoli martiri

KIDS. Ancora piccoli martiri

dal 10 ott 2019 al 28 ott 2019
Mostra

A 75 anni dalla tragedia di Gorla la mostra fa riflettere sui bambini ancora e sempre vittime di guerra. Diego Randazzo interpreta il dramma delle vittime civili nei territori di guerra e, attraverso le sue immagini, riesce a cogliere l'universalità del dolore di una infanzia negata e distrutta.

Il 20 ottobre 2019 cade il 75° anniversario della strage dei Piccoli Martiri di Gorla provocata dal "fuoco amico" di una pattuglia aerea della 15° Air Force americana che, prima di rientrare alla base, si liberò dell’esplosivo residuo scaricandolo sui quartieri di Gorla e Precotto, a Milano, provocando centinaia di morti. In particolare, una bomba si infilò nel vano scale della scuola elementare Francesco Crispi di Gorla investendo in pieno i bambini e gli adulti che li stavano accompagnando nel rifugio. Fu una strage

Il curatore Frassà introduce così la mostra: "Pietà! Che sia a Dio o all'uomo del futuro, l'unica cosa che resta a noi esseri umani è dire "abbi pietà di noi", di quello che abbiamo e continuiamo a fare: uccidere il futuro." 

Cuore della mostra sono due "Bandiere della memoria dei bambini martiri": sulla prima l'artista ha ricamato insieme alla madre 204 stelle (quante sono le vittime della strage avvenuta nella scuola elementare del quartiere di Gorla il 20 ottobre del 1944: 184 bambini, 14 insegnanti, la direttrice della scuola, 4 bidelli e un’assistente sanitaria); un'imponente stampa in acetato costituisce la seconda bandiera che riporta trenta raffigurazioni dei temi della Pietà e della Strage degli innocenti. Trenta è il numero di bambini che ogni giorno muore ancora a causa delle guerre. 

L'universalità del dramma di Gorla è ripreso dall'artista, Diego Randazzo, e si rispecchia anche nel percorso espositivo che propone, sulle facciate dell’edificio, alcune vetrofanie in cui l'artista rielabora le immagini tristemente note di bambini vittime di conflitti degli ultimi 75 anni. All'interno la mostra si completa con la restituzione visiva dei ricordi dei bambini sopravvissuti alla strage di Gorla: dalle "D" maiuscole sul quaderno, alla fuga dalla scuola, al cappottino lasciato in classe. 

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